Trasporto stradale: la Commissione UE intraprende procedure di infrazione contro la Francia e la Germania
In data 16 giugno 2016, la Commissione europea ha intrapreso due procedure di infrazione contro la Francia e la Germania per l’incompatibilità con il diritto UE delle loro legislazioni sul salario minimo, nel settore del trasporto stradale.
Nel 2015, la Francia ha adottato una legge sull’applicazione del salario minimo francese nel settore dei trasporti, secondo cui il salario minimo si applica al cabotaggio e a tutte le operazioni di trasporto internazionale (escluso il transito). L’atto di esecuzione (decreto), adottato in data 7 aprile 2016, stabilisce rigorosi requisiti amministrativi e di esecuzione, tra cui l’obbligo di istituire, a fini di controllo, un rappresentante sul territorio francese, responsabile per la conservazione dei documenti relativi al periodo di lavoro e le buste paga del lavoratore distaccato per un periodo di 18 mesi dopo l’ultimo periodo di distacco. Dopo uno scambio di informazioni con le autorità francesi e un’approfondita analisi giuridica della legislazione francese, la Commissione ha inviato alla Francia una lettera di costituzione in mora, che costituisce il primo passo della procedura di infrazione.
In Germania, la legge sul salario minimo, entrata in vigore il 1 ° gennaio 2015, si applica anche alle imprese stabilite fuori dai confini nazionali che forniscono servizi in Germania. Tali imprese, che svolgono attività in alcuni settori, tra cui quello dei trasporti, sono tenute ad informare, con determinate modalità, le autorità doganali tedesche. Qualsiasi violazione di questi obblighi di notifica è punibile con una multa fino a € 30.000. La Commissione ha pertanto inviato una lettera di diffida complementare alle autorità tedesche. Questa decisione segue l’avvio di una procedura di infrazione aperta nel maggio 2015 e le seguenti discussioni con le autorità tedesche per raggiungere una soluzione amichevole. Tuttavia, né la risposta delle suddette autorità alla lettera di messa in mora, né le successive discussioni hanno dissipato le principali preoccupazioni della Commissione.
In entrambi i casi, la Commissione ritiene che l’applicazione della legge sul salario minimo a determinate operazioni di trasporto internazionale aventi soltanto una connessione marginale con il territorio dello Stato membro ospitante non può essere giustificata, in quanto crea ostacoli amministrativi sproporzionati al corretto funzionamento del mercato interno. La Commissione ritiene inoltre che dovrebbero essere adottate misure più proporzionate per garantire la protezione sociale dei lavoratori ed evitare distorsioni della concorrenza senza pregiudicare la libera circolazione di beni e servizi.