Trasporto aereo. Le nuove Linee Guida per viaggiare al tempo del coronavirus
Dando seguito alla Comunicazione della Commissione per promuovere il graduale ripristino dei trasporti, in data 20 maggio 2020 l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (European Aviation Safety Agency, EASA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, ECDC) hanno pubblicato delle Linee Guida in tema di voli che definiscono le misure necessarie per garantire la salute e la sicurezza tanto dei passeggeri quanto del personale una volta che le compagnie aeree riprenderanno a volare regolarmente a seguito della pandemia di coronavirus.
Il documento individua in primo luogo le misure che dovranno essere rispettate in ogni occasione quali, tra le altre, i) l’accesso ai terminal per i soli lavoratori, membri dello staff, personale aereo e passeggeri, ii) il mantenimento, per quanto possibile, di una distanza pari ad 1.5 metri tra i passeggeri, iii) un uso costante delle maschere per il viso per tutti i passeggeri di età superiore ai 6 anni dall’ingresso in aeroporto e fino al termine del viaggio, e iv) il divieto del c.d. “passaporto d’immunità”, non essendovi al momento evidenze scientifiche sufficienti in proposito.
Prima dell’arrivo in aeroporto, i futuri passeggeri dovrebbero ricevere dagli operatori aerei e aeroportuali tutte le informazioni relative alle restrizioni attualmente in vigore, ed in particolare in merito alle disposizioni relative ai soggetti che presentano i sintomi del virus, che sono incoraggiati a non presentarsi in aeroporto in quanto l’imbarco potrebbe essere loro negato. Inoltre, ai passeggeri dovrebbe essere consentito in misura più ampia possibile di acquistare i titoli di viaggio e di effettuare le operazioni di check-in online, in modo da ridurre al minimo i contatti alla partenza. A tale proposito, come parte di tale processo l’EASA e l’ECDC incoraggiano la compilazione di un’autocertificazione sul proprio stato di salute prima di ottenere la carta d’imbarco.
Una volta in aeroporto, tutti coloro che all’esito di eventuali controlli, che dovranno essere effettuati con strumenti non invasivi e preferibilmente all’ingresso, risultassero avere una temperatura pari o superiore ai 38°C dovranno ripetere la misurazione e, nel caso, essere indirizzati verso il personale sanitario preposto. Una volta terminato l’imbarco, le cui modalità dipenderanno dai singoli aeroporti, dove consentito dal numero di passeggeri, dalla configurazione della cabina e dai requisiti sulla distribuzione dei pesi a bordo le compagnie aeree dovrebbero assicurare la distanza fisica tra i viaggiatori e, ove ciò non fosse possibile, attenersi a tutte le altre misure preventive quali il costante uso delle maschere. Infine, gli operatori dovranno cooperare in modo da garantire il rispetto della distanza di sicurezza anche durante lo sbarco, le cui modalità dipenderanno, nuovamente, dai singoli aeroporti.
Marco Stillo