Traffico aereo: incompatibili gli aiuti di Stato concessi a compagnie aeree in Sardegna
In data 29 luglio 2016, la Commissione è giunta alla conclusione che gli aiuti di Stato concessi dalla Regione Sardegna a determinate compagnie aeree che operano negli aeroporti di Cagliari ed Olbia conferiscono loro un vantaggio sleale, e violano pertanto la normativa europea. Tali aiuti dovranno essere rimborsati, e il loro importo dovrà essere stabilito dalle autorità italiane nel corso della procedura di recupero.
Nel 2010 la Sardegna aveva adottato un regime, volto allo sviluppo del trasporto aereo e a garantire collegamenti da e per la regione per tutto l’anno, che prevedeva finanziamenti agli aeroporti di Cagliari ed Olbia, che a loro volta li utilizzavano per fornire compensazioni finanziarie a selezionate compagnie aeree. Queste compensazioni erano volte a far sì che le compagnie selezionate aumentassero il traffico aereo verso gli aeroporti sardi e svolgessero le connesse attività di marketing. Le condizioni per il trasferimento di tali fondi dagli aeroporti alle compagnie aeree erano controllate dalle autorità sarde.
In base alle norme europee, gli interventi pubblici a favore delle società non rientrano nella nozione di aiuti di Stato quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato operante in un’economia di mercato. Dall’indagine della Commissione, avviata nel 2013, è risultato che nessun investitore privato avrebbe accettato di finanziare un tale incremento del traffico aereo, né le connesse attività di marketing. Pertanto, la Commissione ha concluso che il finanziamento pubblico concesso dalla Regione Sardegna costituisce un aiuto di Stato ai sensi della normativa europea.
La Commissione ha inoltre aggiunto che gli aeroporti sardi non hanno ricevuto alcun aiuto di Stato in quanto sono serviti solo come intermediari per il trasferimento dei fondi alle compagnie aeree selezionate. In merito a queste ultime, invece, la Commissione ha ritenuto che le compensazioni ricevute hanno rappresentato per loro un incentivo finanziario per aumentare il traffico aereo verso l’isola. Di conseguenza, la Commissione ha constatato che gli accordi in esame contengono elementi di aiuti di Stato a favore delle compagnie aeree selezionate che volano da e verso la Sardegna.
La Commissione ha anche ritenuto che tali misure non rispondono ai criteri stabiliti dagli orientamenti del 2005 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo degli aeroporti regionali (ora sostituiti dai nuovi orientamenti del 2014 sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree) e, in particolare, non erano destinate a rendere le rotte redditizie senza finanziamenti pubblici in futuro e non si limitavano ai costi supplementari inerenti all’apertura di nuove rotte. Inoltre, la Sardegna ha omesso di indire procedure di gara per selezionare le compagnie aeree chiamate ad effettuare le attività finanziate. Di conseguenza, tali aiuti non rispondono agli obiettivi di interesse comune nel settore dei trasporti, come lo sviluppo regionale o l’accessiblità, e non possono pertanto essere giustificati.