Tassazione delle navi: tre domande pregiudiziali all’esame della Corte di giustizia

In data 29 Marzo 2016 sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea tre domande di pronuncia pregiudiziale proposte dalla Commissione tributaria provinciale di Genova (causa C-10/16, Ignazio Messina & C. SpA/Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, causa C-11/16, Ignazio Messina & C. SpA/Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e causa C-12/16, Ignazio Messina & C. SpA/Autorità portuale di Genova).

In tutte e tre le cause, le questioni pregiudiziali sottoposte all’attenzione della Corte di giustizia sono le seguenti:

“… 1) Se il regolamento CEE n. 4055/1986, così come interpretato dalla Corte di Giustizia, osti all’applicazione di una normativa nazionale, quale quella recata dal DPR n. 107/2009, che imponga il pagamento di una tassa in misure differenti a seconda che si tratti di navi provenienti da o dirette verso un porto di uno Stato extra UE oppure di navi provenienti da o dirette [verso] un porto italiano;

2) se il regolamento CEE n. 4055/1986, così come interpretato dalla Corte di Giustizia, osti all’applicazione di una normativa nazionale quale quella recata dal DPR n. 107/2009 che imponga il pagamento di una tassa in misure differenti a seconda che si tratti di navi provenienti da o dirette verso un porto di uno Stato extra UE oppure da navi provenienti da o dirette verso un porto dell’Unione, laddove tale differenza sia giustificata dallo svolgimento di pubbliche funzioni autoritative e/o compiti e/o attività non espressamente compensate dalla tassa medesima;

3) se il regolamento CEE n. 4055/1986, così come interpretato dalla Corte di Giustizia, osti all’applicazione di una normativa nazionale quale quella recata dal DPR n. 107/2009 che imponga il pagamento di una tassa in misure differenti a seconda che si tratti di navi provenienti da o dirette verso un porto di uno Stato extra UE oppure da navi provenienti da o dirette verso un porto dell’Unione, laddove tale differenza sia giustificata dallo svolgimento di pubbliche funzioni autoritative da parte di Enti diversi da quello al cui bilancio la tassa è versata;

4) se il regolamento CEE n. 4055/1986, così come interpretato dalla Corte di Giustizia, osti all’applicazione di una normativa nazionale quale quella recata dal DPR n. 107/2009 che imponga il pagamento di una tassa in misure differenti a seconda che si tratti di navi provenienti da o dirette verso un porto di uno Stato extra UE oppure da navi provenienti da o dirette verso un porto dell’Unione, laddove tale differenza sia giustificata dallo svolgimento di pubbliche funzioni autoritative ma in difetto della determinazione dei singoli costi da compensare talché non sia possibile verificare né a priori né a posteriori i costi di quali servizi siano stati effettivamente compensati [e] in che termini e quantità tale tassa abbia effettivamente compensato tali servizi …”.

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