Tariffazione stradale. La Commissione chiede al Regno Unito di conformarsi alle prescrizioni della Direttiva sull’eurobollo
In data 12 febbraio 2020, la Commissione ha avvisato il Regno Unito su una possibile azione legale per inadempimento degli obblighi previsti dal diritto dell’Unione europea in materia di tariffazione stradale per gli autoveicoli pesanti.
In particolare, la Commissione europea ha ritenuto che l’imposizione sugli autoveicoli pesanti introdotta dal Regno Unito nel 2014 costituisca una tassa che può essere applicata unicamente dallo Stato membro di immatricolazione. La normativa nazionale, pertanto, violerebbe la Direttiva sull’eurobollo, che stabilisce i principi in base ai quali gli Stati membri applicano le tasse annuali, i pedaggi o i diritti di utenza agli autoveicoli pesanti. Secondo la Commissione, inoltre, tale prelievo sarebbe discriminatorio nei confronti degli autotrasportatori stranieri rispetto a quelli britannici, che ricevono una compensazione sotto forma di riduzione della tassa annuale pagata sui veicoli immatricolati nel Regno Unito.
Come indicato nel Withdrawal Agreement, durante il periodo di transizione il diritto dell’Unione continua ad applicarsi integralmente nel confronti del Regno Unito, che rimane soggetto ai meccanismi di esecuzione quali le procedure di infrazione. Il Regno Unito, pertanto, dispone ora di 2 mesi per notificare le misure di attuazione alla Commissione. In caso contrario, quest’ultima potrebbe decidere di deferire la questione alla Corte di giustizia, anche in considerazione del fatto che il Regno Unito era già stato messo in mora nell’ottobre 2019.
Marco Stillo