Sicurezza dei porti: la Commissione europea cita la Germania davanti alla Corte di giustizia
Con ricorso presentato il 1° febbraio 2016, la Commissione europea ha chiesto alla Corte di giustizia di:
“… dichiarare che la Repubblica federale di Germania, avendo omesso di garantire, riguardo all’insieme dei porti situati nel Land Renania settentrionale-Vestfalia, che fossero definiti i confini del porto e che fossero approvate le valutazioni di sicurezza e i piani di sicurezza portuale, nonché un agente di sicurezza, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza degli articoli 2, paragrafo 3, 6, 7 e 9 della direttiva 2005/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativa al miglioramento della sicurezza dei porti …”.
La Commissione è giunta a formulare tale richiesta a seguito di un’ispezione effettuata nel 2013 dalla quale sarebbe emerso che per almeno 11 dei porti del Land Renania settentrionale-Vestfalia, soggetti alla direttiva 2005/65/CE, non sarebbero state effettuate le valutazioni di sicurezza e non sarebbero stati neanche definiti i relativi confini. Inoltre, con lettera del 21 agosto 2013, le autorità tedesche hanno riconosciuto il fatto che per 11 dei porti situati nel Land Renania settentrionale-Vestfalia, soggetti alla direttiva, non sarebbe stato predisposto alcun piano di sicurezza e non sarebbe stato nominato alcun agente di sicurezza del porto.
Dai successivi scambi di corrispondenza risulterebbe che tale situazione è a tutt’oggi rimasta invariata. Per tale ragione, la Commissione ha intrapreso il procedimento in oggetto che è stato registrato presso la Corte di giustizia come causa C-58/16, Commissione europea/Repubblica federale di Germania.