Servizio europeo di telepedaggio. La Commissione deferisce Bulgaria e Polonia alla Corte di Giustizia

Facendo seguito alle procedure di infrazione avviate nel novembre 2021 e ai pareri motivati inviati nel maggio 2022, in data 19 aprile 2023 la Commissione ha deciso di riferire la Bulgaria e la Polonia alla Corte di Giustizia per non aver trasposto la Direttiva (UE) 2019/520 sul servizio europeo di telepedaggio (European Electronic Tolling Service, EETS), il cui termine è scaduto il 19 ottobre 2021.

La Direttiva EETS trova la sua ratio nel fatto che le differenze significative nelle specifiche tecniche dei sistemi di telepedaggio stradale potrebbero ostacolare il raggiungimento di un’interoperabilità dei telepedaggi a livello europeo ed essere dannose in termini di costi nonché per gli obiettivi della politica dei trasporti. Di conseguenza, la Direttiva stabilisce le condizioni necessarie per garantire, da un lato, l’interoperabilità dei sistemi di telepedaggio stradale sull’intera rete stradale urbana e interurbana dell’Unione e per agevolare, dall’altro, lo scambio transfrontaliero di dati di immatricolazione con riferimento a veicoli e proprietari o intestatari per i quali si è verificato un mancato pagamento dei pedaggi stradali nell’Unione. 

Il mancato recepimento della Direttiva 2019/520, pertanto, rappresenta un ostacolo all’interoperabilità tra i sistemi di telepedaggio stradale degli Stati membri e all’applicazione transfrontaliera dell’obbligo di pagare i pedaggi stradali nell’Unione, con la conseguente possibilità che i conducenti siano obbligati a sottoscrivere diversi contratti di abbonamento. Una volta pienamente implementato, infatti, l’EETS consentirà agli utenti stradali europei di pagare i pedaggi con un unico contratto di abbonamento, attraverso un unico fornitore nonché un’unica unità di bordo validi in tutti gli Stati membri.

Marco Stillo

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