Proposte della Commissione alla Grecia in materia di tonnage tax

La Commissione europea ha inviato alla Grecia una serie di proposte per assicurarsi che il supporto statale al settore marittimo sia conforme alla normativa europea sugli aiuti di Stato. In particolare, la Commissione vuole evitare che il trattamento fiscale di favore riconosciuto ai fornitori di servizi di trasporto marittino non sia esteso agli azionisti di compagnie di navigazione oppure ad altri operatori del settore, come intermediari o operatori di imbarcazioni che non forniscono servizi di trasporto marittimo.

Sebbene gli Orientamenti comunitari relativi al settore marittimo consentano agli Stati membri di tassare le società mercantili sulla base del tonnellaggio della flotta anziché sui profitti reali della società, la Commissione ha il timore che il sistema di tassazione greco sul tonnellaggio (basato sulla legge greca 27/1975) “… is not well targeted and benefits the shareholders of shipping companies as well as companies other than maritime shipping companies, beyond what is permitted …

Per questo motivo la Commissione ha chiesto alla Grecia “…to review which vessels are eligible under its system and exclude fishing vessels, port tugboats, as well as yachts rented out to tourists without a crew from the preferential regime. Operators of such vessels should in future be subject to the standard income tax…”. Inoltre tale sistema di tassazione preferenziale dovrebbe anche essere vietato per gli “… insurance intermediaries, maritime brokers and other maritime intermediaries as well as the shareholders of shipping companies – none of which conduct genuine maritime transport activities…”.

Lo schema di tassazione in questione è in vigore dal 1975, cioé da prima che la Grecia entrasse a far parte dell’Unione Europea. Viene dunque considerato un “aiuto esistente” soggetto ad una specifica procedura di cooperazione. Le misure proposte oggi alla Grecia fanno seguito ad una lettera del 2012 in cui la Commissione esprimeva iniziale preoccupazione sulla conformità delle leggi greche con la normativa europea. La Grecia ha due mesi per informare la Commissione se accetta le misure proposte e, in caso positivo, dovrà modificare le norme nazionali con effetto, al più tardi, al 1° gennaio 2019.

Una versione non confidenziale della decisione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (caso n. SA.33828).

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