Porti e aeroporti, nuove norme UE per facilitare gli aiuti di Stato
In data 17 maggio 2017, la Commissione europea ha varato nuove norme, parte di una riforma più ampia, che consentono agli Stati membri di contribuire più facilmente allo sviluppo di piccole infrastrutture e progetti minori, grazie all’ampiamento dell’ambito di applicazione del regolamento generale di esenzione per categoria del 2014. L’obiettivo è facilitare investimenti pubblici in grado di creare nuovi posti di lavoro e stimolare la crescita, pur tutelando la concorrenza.
Gli Stati membri potranno effettuare investimenti pubblici negli aeroporti regionali che gestiscono fino a 3 milioni di passeggeri all’anno (più di 420 aeroporti in tutta l’Unione, pari al 13% del traffico aereo) in piena certezza giuridica e senza previo controllo della Commissione. I Governi saranno altresì autorizzati a coprire i costi relativi alle spese di funzionamento di piccoli aeroporti che gestiscono fino a 200.000 passeggeri all’anno; questi aeroporti garantiscono la connettività di svariate regioni ma non influiscono in maniera sostanziale sulla concorrenza nel mercato poiché gestiscono solo lo 0,75% del traffico aereo.
Per quanto riguarda i porti, invece, gli Stati membri potranno effettuare investimenti fino a 150 milioni di euro se si tratta di porti marittimi e fino a 50 milioni di euro per i porti interni senza la previa autorizzazione della Commissione. Il medesimo regolamento autorizza le autorità pubbliche a coprire le spese di dragaggio dei porti e delle relative vie di accesso.
Margrethe Vestager, Commissaria per la Concorrenza, ha dichiarato: “Vogliamo fare in modo che le società possano competere a condizioni paritarie nel mercato interno, e vogliamo farlo nel modo più efficace possibile. Le norme dell’UE sugli aiuti di Stato sono le stesse per tutti gli Stati membri. I cambiamenti introdotti oggi risparmieranno agli Stati tempo e fatica negli investimenti per porti e aeroporti, per la cultura e le regioni ultraperiferiche dell’UE, tutelando al contempo la concorrenza. Ciò permetterà altresì alla Commissione di concentrare l’attenzione sugli aiuti di Stato che incidono più fortemente sulla concorrenza nel mercato unico, per essere “grandi sulle grandi questioni e piccoli sulle piccole”, a vantaggio di tutti i cittadini europei“.
Davide Scavuzzo