OMC: gli Stati Uniti hanno continuato a sovvenzionare illegalmente Boeing
In data 9 giugno 2017, l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ha confermato che gli Stati Uniti non hanno adottato misure adeguate per adempiere al proprio obbligo di ritirare i finanziamenti dichiarati illegali dalla stessa OMC.
Nel 2012, l’OMC aveva infatti confermato l’esistenza di sussidi illegali concessi dagli Stati Uniti a Boeing, stimati tra 5 e 6 miliardi di dollari statunitensi per il periodo tra il 1989 e il 2006. Da tale data, sarebbero stati concessi ulteriori 3,1 miliardi di dollari di sovvenzioni. Tali aiuti, che includono sostegni alle esportazioni, sovvenzioni dirette, l’accesso gratuito a talune strutture, il trasferimento di tecnologia senza alcun costo e riduzioni fiscali, avrebbero permesso a Boeing di vendere il suo aereo ad un prezzo artificialmente basso, a scapito del concorrente europeo Airbus.
A seguito di ciò, gli Stati Uniti avevano notificato all’Unione europea di aver intrapreso una serie di azioni volte alla rimozione delle sovvenzioni o dei loro effetti avversi. Tuttavia, l’Unione ha ritenuto che gli Stati Uniti non stessero rispettando la decisione del 2012 e si è nuovamente rivolta all’OMC.
La recente decisione dell’OMC ha sostenuto la posizione europea, ritenendo che gli Stati Uniti non solo non hanno rimosso i finanziamenti, ma li hanno anche estesi e ne hanno aggiunti di nuovi, come gli incentivi concessi dalla South Carolina e dal programma di ricerca a e sviluppo della US Federal Aviation Administration, continuando a causare gravi danni ad Airbus circa le mancate vendite e opportunità di mercato. La decisione dell’OMC si aggiunge ad una precedente decisione del novembre 2016, con la quale, per la prima volta nelle dispute nel settore aereo, l’organizzazione ha ritenuto gli Stati Uniti colpevoli di fornire sovvenzioni vietate a Boeing per circa 5,7 miliardi di dollari.
Il Commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malmström, ha dichiarato: “Continueremo a difendere con fermezza la nostra industria per condizioni di parità. Le imprese dell’UE devono essere in grado di competere a condizioni giuste e imparziali. La relazione dell’OMC di oggi è un passo importante in questa direzione.”
Davide Scavuzzo