L’Unione europea prosegue nello sviluppo del pacchetto mobilità
In data 4 dicembre 2018, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la propria posizione in riferimento a due proposte di legge della Commissione presentate nell’ambito del “pacchetto mobilità”.
In linea con il suo programma di lavoro, la Commissione europea nel 2017 ha proposto una serie di misure per rendere il traffico più sicuro, incoraggiare il pedaggio intelligente, ridurre le emissioni di CO2, l’inquinamento atmosferico e la congestione stradale, ridurre la burocrazia, combattere il lavoro nero e assicurare condizioni sociali appropriate per i lavoratori. Tali misure rientrano nel cosiddetto “pacchetto mobilità” che persegue tre obiettivi generali, vale a dire un miglioramento della concorrenza nel settore della mobilità e trasporti, maggiore attenzione agli aspetti ambientali della mobilità, e maggiore sicurezza e connettività.
La prima proposta ha lo scopo di ottenere norme più chiare, più giuste e più facilmente applicabili per i conducenti di autocarri. La bozza di legge garantirà il continuo rilevamento degli autocarri che attraversano i confini nazionali per mezzo di cronotachigrafi intelligenti installati nei veicoli ed obbligatori per la fine del 2024. Per quanto riguarda il cabotaggio (operazioni svolte dalle società di trasporti all’interno di un mercato nazionale al di fuori del proprio Paese) sarà mantenuto il limite di tre operazioni consentite in sette giorni, con la possibilità di monitorare efficacemente l’adempimento dei conducenti attraverso i menzionati cronotachigrafi. In aggiunta, il principio della medesima paga per il medesimo lavoro nel medesimo luogo sarà generalmente applicato in favore dei conducenti di autocarri, eccezion fatta per le operazioni bilaterali di trasporto, dato che il collegamento tra il lavoro e la nazione in cui il prestatore è stabilito rimane intatto.
La seconda proposta attiene allo sviluppo del trasporto combinato, incoraggiando la multimodalità nello spostamento dei beni. In virtù di un adeguamento della direttiva sui trasporti combinati del 1992, i trasporti multimodali diverranno più semplici grazie ad una maggiore flessibilità dei tragitti stradali diretti verso terminal di scambio e grazie a finanziamenti per il loro l’ammodernamento. Secondo l’orientamento generale del Consiglio, le misure introdotte dalla proposta saranno applicabili sia agli scambi all’interno dell’Unione che a quelli condotti con Paesi terzi. Gli Stati membri manterranno il potere di stabilire delle limitazioni al cabotaggio e alla durata della permanenza continua dei veicoli sul proprio territorio.
Davide Scavuzzo