L’Unione europea ha pubblicato una nota informativa per le imprese europee che operano in Crimea e Sebastopoli

L’Unione europea ha aggiornato la sua nota sulle misure restrittive in linea con la politica di non riconoscimento dell’annessione illegale di Crimea e Sebastopoli.

La politica di non riconoscimento dell’Unione consiste in una serie di misure che includono il congelamento dei beni e divieti di concessione del visto, nonché restrizioni al commercio con tali zone, tra cui un divieto di investimenti e di esportazione di beni in determinati settori. Tali misure sono state introdotte per la prima volta nel 2014.

Se, da un lato, il non riconoscimento da parte dell’Unione e dei suoi Stati membri dell’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia significa che questi non riconoscono come valida la nuova legislazione russa sulle questioni relative alla Crimea o a Sebastopoli, dall’altro, le imprese che desiderano stabilire o continuare rapporti commerciali con tali territori dovranno tener presente che la legislazione russa è di fatto applicata.

La nota pubblicata, pertanto, mira a fornire indicazioni su ciò che l’applicazione de facto della legislazione russa in Crimea e a Sebastopoli potrebbe comportare per le imprese straniere, alla luce del fatto che la suddetta legislazione potrebbe risultare in contraddizione con le leggi ucraine applicabili.

La nota è disponibile al seguente LINK.

 

Davide Scavuzzo

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