L’Unione europea adotta ulteriori misure restrittive nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea
In data 26 febbraio 2018, l’Unione europea, completando il recepimento di quanto disposto nella risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU 2397(2017), ha inasprito le misure restrittive nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) in risposta al programma della RPDC in tema di armi nucleari e di distruzione di massa, interpretato come potenziale minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. Le misure restrittive recepite prevedono:
- il rafforzamento del divieto di esportazione verso la RPDC di tutti i prodotti petroliferi raffinati tramite riduzione del numero di barili esportabili, che scendono da 2 milioni a 500.000 all’anno;
- il divieto di esportazione verso la RPDC di macchinari industriali e veicoli di trasporto, con estensione del medesimo divieto anche a ferro, acciaio e altri metalli;
- il divieto di importazione dalla RPDC di prodotti alimentari e agricoli, macchinari, apparecchi elettrici, terre e pietre, nonché legno;
- ulteriori misure restrittive nel settore marittimo nei confronti di navi, se esistono motivi ragionevoli di ritenere che le navi in questione siano state utilizzate per la violazione di sanzioni delle Nazioni Unite;
- l’obbligo di rimpatrio, entro 24 mesi, di tutti i lavoratori della RPDC all’estero, a norma del diritto nazionale e internazionale applicabile.
L’UE ha così recepito quanto disposto del Consiglio di sicurezza dell’ONU e, al contempo, ha altresì adottato delle misure proprie volte a contrastare i programmi della RPDC sulle armi di distruzione di massa e i missili balistici.
Sara Capruzzi