L’UE mira a trasporti marittimi ancora più sicuri
In data 14 giugno 2017 la Presidenza Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo informale su nuove norme per digitalizzare la registrazione dei passeggeri delle navi. L’obiettivo è mettere a disposizione dei servizi di ricerca e salvataggio il numero esatto di passeggeri e altre informazioni, come la nazionalità, in caso di incidente. Oltre a ciò, anche le disposizioni e le norme di sicurezza per le navi da passeggeri sono state chiarite e semplificate in modo che siano più facili da aggiornare e monitorare.
Le norme attuali prevedono già l’obbligo per la società di navigazione di registrare il sesso, il nome e la data di nascita dei passeggeri. Tuttavia, i dati sulle persone a bordo sono conservati dalla società di navigazione e, in caso di necessità, i servizi di ricerca e salvataggio per procurarsi tali informazioni devono contattare la persona addetta all’interno della società. In base alle nuove disposizioni, i dati sui passeggeri saranno trasmessi alle autorità competenti in formato elettronico entro 15 minuti dalla partenza della nave. A tale riguardo, Ian Borg, il ministro maltese dei trasporti, delle infrastrutture e dei progetti di investimento ha dichiarato che:
“Viaggiare in nave nell’UE è molto sicuro, ma in caso di incidente dobbiamo essere certi di sapere immediatamente quante persone mancano all’appello – perché si trovano in acqua o bloccate a bordo. Oltre ai nomi, abbiamo bisogno di conoscere anche la nazionalità, in modo che le autorità competenti possano contattare parenti e ambasciate. Con queste nuove disposizioni ciò è possibile”.
In data 15 giugno 2017, inoltre, la Presidenza Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo informale su un progetto di direttiva in merito alle disposizioni e alle norme di sicurezza per le navi da passeggeri, contenente tra l’altro requisiti tecnici e dettagliati per le navi in settori quali la costruzione, la stabilità e la protezione antincendio. Le nuove regole lasciano che le piccole navi (di dimensioni inferiori a 24 metri) siano regolate a livello nazionale, in quanto più sensibili alle condizioni operative locali e visto che in generale presentano un rischio minore.
Per recepire le norme volte alla digitalizzazione e alla registrazione dei passeggeri delle navi e per integrare le nuove disposizioni sulla sicurezza nella loro legislazione nazionale, gli Stati membri avranno a disposizione 2 anni dall’entrata in vigore dei due progetti di direttiva.
Infine, nell’ambito di una maggiore sicurezza in mare, la Commissione europea ha accolto con favore l’adozione di un accordo, da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale (International Maritime Organization, IMO), per istituire norme più rigorose sulla sicurezza delle navi passeggeri in condizioni danneggiate.
Le revisioni della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (Safety of life at sea, SOLAS) si concentrano in particolare sulla parte del capitolo II-1 relativo alla suddivisione e alla stabilità delle navi passeggeri in caso di danni. Gli attuali standard internazionali per le navi passeggeri in condizioni danneggiate (norme SOLAS 2009 sull’indice di suddivisione richiesto per le navi da passeggeri) riflettono infatti il livello di sicurezza concordato nell’IMO circa trent’anni fa.
Gli emendamenti sollevano il cosiddetto “indice R”, ossia il requisito di stabilità che rappresenta la capacità della nave di rimanere stabile e galleggiante in caso di allagamenti dovuti a una collisione. Il requisito si basa su una metodologia probabilistica di stabilità ai danni per le navi passeggeri che è stata sviluppata nel progetto di ricerca HARDER, finanziato parzialmente dall’Unione.
Davide Scavuzzo