Le sanzioni per azioni contro l’integrità territoriale dell’Ucraina sono state prorogate
In data 15 settembre 2017, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea una serie di atti con i quali il Consiglio dell’Unione europea ha prorogato fino al 15 marzo 2018 le misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina (Regolamento (UE) 2017/1547, Regolamento di esecuzione (UE) 2017/1549, Decisione (PESC) 2017/1561).
Le misure consistono in particolare nel congelamento dei beni e nel divieto di viaggio e, a seguito della revisione attuata, si applicano ora a 149 persone e a 38 entità. Nello specifico, sono state cancellate quattro persone decedute dall’elenco delle persone soggette a misure restrittive; inoltre, a seguito di una fusione che ha riguardato tre entità incluse nell’elenco, tali entità sono state sostituite con l’entità risultante dalla loro fusione.
Le misure prorogate si aggiungono ad una serie di sanzioni attualmente in vigore che rispondono alla crisi in Ucraina e che consistono in sanzioni economiche riguardanti settori specifici dell’economia russa, attualmente in vigore fino al 31 gennaio 2018, e in misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, in vigore fino al 23 giugno 2018.
Le sanzioni economiche nei confronti della Russia limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’UE da parte di talune banche e società russe, impongono un divieto di esportazione e di importazione sul commercio di armi, stabiliscono un divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari o utilizzatori finali militari in Russia e limitano l’accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio.
Le misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli comprendono un divieto di importazione di beni provenienti dalla Crimea e da Sebastopoli, restrizioni sugli scambi e gli investimenti relativi a taluni settori economici e progetti infrastrutturali, un divieto di prestazione di servizi turistici in Crimea o a Sebastopoli e un divieto di esportazione di taluni beni e tecnologie.
Inoltre, nell’ambito delle azioni adottate dall’UE a sostegno dell’Ucraina, l’Unione ha concesso a tale Stato preferenze commerciali mediante l’introduzione di misure commerciali autonome, eliminando quindi unilateralmente i dazi doganali. A tal riguardo, è prevista per l’1 ottobre 2017 l’entrata in vigore di misure autonome grazie alle quali numerosi prodotti agricoli e industriali ucraini potranno avere un miglior accesso al mercato europeo, in quanto potranno essere esportati in esenzione da dazi. Inoltre, a partire dal 1 gennaio 2018 entreranno in vigore ulteriori liberalizzazioni per orzo, frumento e granturco.
Davide Scavuzzo