Le emissioni di CO2 dei voli intercontinentali dovrebbero rimanere fuori dal sistema europeo di scambio delle quote di emissione fino al 2020
In data 13 settembre 2017, i membri del Parlamento europeo hanno votato per prolungare le esenzioni per i voli intercontinentali dalle regole previste dal sistema europeo di scambio delle quote di emissione (EU ETS) fino a dicembre 2020, in attesa dell’introduzione di un sistema globale per compensare le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto aereo. La relazione è stata approvata con 601 voti favorevoli, 69 contrari e 26 astensioni.
Dal 2021 in poi, il settore dell’aviazione dovrebbe ricevere gratuitamente solo la metà delle sue quote di emissione nell’ambito dell’EU ETS, contro l’85% che riceve ora. Il Parlamento vuole altresì che gli Stati membri dell’Unione europea utilizzino i proventi derivanti dalle vendite all’asta dei diritti di emissione per favorire le politiche sul cambiamento climatico. Inoltre, nell’ipotesi di una hard Brexit, i membri del Parlamento europeo hanno introdotto un emendamento che prevede che le quote di emissione di CO2 concesse gratuitamente alle compagnie aeree del Regno Unito siano annullate, in modo da non dar loro un vantaggio rispetto ai loro concorrenti europei.
L’EU ETS è una delle pietre angolari su cui si fonda la politica dell’Unione per contrastare i cambiamenti climatici e uno strumento essenziale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra.
Tale sistema opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscano. Entro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. Alla fine di ogni anno le società devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire le loro emissioni se non vogliono subire pesanti multe. Se un’impresa riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle a un’altra impresa che ne sia a corto.
La partecipazione all’EU ETS è obbligatoria per le imprese che operano in determinati settori, tra cui quello dell’aviazione. In tale settore, attualmente il sistema europeo di scambio delle quote di emissione si applica unicamente ai voli tra aeroporti situati nello Spazio economico europeo (SEE).
Nell’ottobre 2016, l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO) ha approvato una risoluzione per una misura globale basata sul mercato (GMBM) per affrontare le emissioni di CO2 dell’aviazione internazionale a partire dal 2021. La risoluzione concordata definisce gli obiettivi e gli elementi chiave di progettazione del sistema globale, nonché una tabella di marcia per il completamento del lavoro sulle modalità di attuazione. Il programma di compensazione e riduzione del carbonio per l’aviazione internazionale (CORSIA) mira a stabilizzare le emissioni di CO2 ai livelli del 2020, richiedendo alle compagnie aeree di ridurre le loro emissioni dopo il 2020.
Nel febbraio 2017 la Commissione europea ha proposto un regolamento per prolungare l’esenzione per i voli intercontinentali, ridurre gradualmente il numero di emissioni di CO2 concesse dal 2021 in poi, e prepararsi ad attuare il GMBM. Nel luglio 2017, la Commissione del Parlamento europeo per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ha adottato una relazione che modifica la proposta.
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Sara Capruzzi