L’accordo di associazione UE-Ucraina entra in vigore
In data 1 settembre 2017, l’accordo di associazione negoziato dall’Unione europea e dall’Ucraina tra il 2007 e il 2011, e firmato il 21 marzo e 27 giugno 2014, è entrato in vigore. Tale accordo promuove l’approfondimento dei legami politici, il rafforzamento dei legami economici e il rispetto dei valori comuni europei, avvicinando maggiormente l’Ucraina e l’Unione europea. La parte economica dell’accordo, ossia la zona di libero scambio approfondita e globale (DCFTA), offre un quadro per la modernizzazione dell’economia e delle relazioni commerciali dell’Ucraina.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato che: “La determinazione è una virtù. Oggi, nonostante tutte le sfide, lo abbiamo fatto. Con l’entrata in vigore dell’accordo di associazione con l’Ucraina, l’Unione europea sta mantenendo la sua promessa ai nostri amici ucraini. Ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile: coloro che sono rimasti a Maidan e coloro che stanno lavorando duramente per riformare il paese per il meglio. Questa è una giornata di festa il nostro continente europeo”.
Il Commissario europeo per la politica di vicinato dell’UE e per i negoziati di ampliamento Johannes Hahno ha sostenuto che: “Le generazioni future di cittadini ucraini riceveranno i vantaggi di un’associazione più stretta con l’UE. I primi risultati concreti dell’attuazione dell’accordo sono già visibili: le esportazioni dell’Ucraina verso l’UE sono aumentate e l’Unione europea ha confermato la sua posizione di primo partner commerciale in Ucraina. I recenti sforzi di riforma dell’Ucraina sono stati senza precedenti, mentre rimane molto da fare nella lotta contro la corruzione, la quale deve essere perseguita. L’Unione europea continuerà a sostenere gli sforzi di riforma dell’Ucraina, sia con le consulenze che con il sostegno finanziario”.
L’Unione europea sostiene fermamente l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonché gli sforzi delle autorità ucraine per riformare le istituzioni e l’economia del Paese. L’accordo di associazione prevede riforme nei settori della democrazia, dei diritti umani, del commercio, dello sviluppo sostenibile, dei trasporti, della protezione dell’ambiente, della protezione dei consumatori, dell’istruzione, dell’energia.
Inoltre, l’entrata in vigore dell’accordo darà un nuovo impulso alla cooperazione in settori quali la politica estera e di sicurezza, la scienza e la tecnologia, la giustizia, l’istruzione e la tecnologia digitale, la fiscalità, la gestione delle finanze pubbliche.
Sara Capruzzi