La Commissione europea ha vietato la concentrazione tra Siemens e Alstom

Il 6 febbraio 2019 la Commissione europea ha negato l’autorizzazione alla fusione tra l’impresa tedesca Siemens Aktiengesellschaft (Siemens) e l’impresa francese Alstom SA (Alstom). 

Siemens opera a livello globale in diversi settori aziendali connessi all’elettrificazione, all’automazione e alla digitalizzazione. La divisione Mobility di Siemens offre un’ampia gamma di materiale rotabile, soluzioni di segnalamento e automazione del traffico ferroviario, sistemi di elettrificazione ferroviaria, tecnologia per il traffico stradale, soluzioni informatiche e diversi prodotti e servizi relativi al trasporto ferroviario e stradale di merci e passeggeri. Alstom, invece, è attiva su scala mondiale nel settore del trasporto ferroviario fornendo un’ampia gamma di materiale rotabile, servizi personalizzati di manutenzione e modernizzazione, offerte specifiche per i passeggeri e soluzioni nel campo delle infrastrutture, della mobilità digitale e del segnalamento.

La notifica del progetto di concentrazione era pervenuta alla Commissione l’8 giugno 2018. Nutrendo dubbi sulla compatibilità della concentrazione con le norme dell’Unione applicabili, nel luglio 2018 la Commissione ha deciso di avviare un’indagine approfondita volta ad esaminare gli effetti della concentrazione sulla concorrenza, in particolare, nei mercati dei sistemi di segnalazione e del materiale rotabile per i treni ad altissima velocità.

Dall’indagine della Commissione è emerso che l’operazione proposta avrebbe rimosso uno dei principali concorrenti dai mercati di segnalazione per le linee principali e urbane, rendendo l’entità risultante dalla concentrazione leader di mercato. Inoltre, la transazione proposta avrebbe ridotto il numero di fornitori di materiale rotabile per i treni ad altissima velocità, riducendo la pressione competitiva per la nuova entità.

Per ovviare a queste preoccupazioni, Siemens e Alstom hanno proposto, da un lato, di vendere o di cedere la licenza di parte dei propri assete, dall’altro, di vendere un treno non capace di raggiungere alte velocità (il Pendolino di Alstom) o, in alternativa, di concedere una licenza per l’utilizzo di una tecnologia di Siemens. Tuttavia, la Commissione ha considerato tali proposte insufficienti a rimediare alle limitazioni alla concorrenza e a prevenire un aumento dei prezzi e una riduzione della scelta per gli operatori ferroviari e i gestori delle infrastrutture, vietando pertanto la transazione.

Sara Capruzzi

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