La Commissione europea approva la creazione di sei imprese comuni da parte di BMW e Daimler, condizionata al rispetto di alcune condizioni
In data 7 novembre 2018, la Commissione europea ha approvato la creazione di sei imprese comuni da parte delle imprese automobilistiche Daimler e BMW, che opereranno nel settore dei servizi per la mobilità, offrendo servizi di car sharing (DriveNow e car2go), servizi di trasporto a chiamata (Intelligent Apps GmbH, mytaxi), servizi di parcheggio (Parkmobile/ParkNow), servizi di ricarica (ChargeNow) e altri servizi per la mobilità su richiesta (ReachNow e moovel). Le sesta impresa comune gestirà i marchi e li concederà in licenza alle altre cinque.
La Commissione ha rilevato che le attività di Daimler e BMW si sovrappongono con riguardo ai servizi di car sharing in sei città (Berlino, Colonia, Düsseldorf, Amburgo, Monaco e Vienna), dove l’operazione proposta limiterebbe i servizi alternativi al car sharing, a danno in particolare dei fornitori di applicazioni d’integrazione e degli operatori che offrono servizi di car sharing concorrenti.
Per sciogliere le riserve della Commissione,Daimler e BMW hanno offerto, nelle sei città interessate, dei rimedi che garantiscono: (i) l’accesso all’interfaccia per programmi applicativi (application programming interface, API) alle piattaforme di aggregazione di soluzioni di mobilità, in modo che queste possano reindirizzare gli utenti ai servizi di car-sharing di BMWe Daimler; (ii) l’accesso, ai fornitori di servizi di car-sharing interessati, all’applicazione di integrazione “moovel” di Daimler.
Secondo la Commissione, le misure proposte ridurranno le barriere all’ingresso per i fornitori concorrenti dei servizi dicar sharing, consentendo anche ai competitor più piccoli la possibilità di entrare nel mercato delle città in questione e di essere visibili su moovel. Inoltre, le soluzioni offerte permetteranno alle applicazioni di integrazione di mettere a disposizione anche DriveNowe car2go ai clienti che cercano servizio di mobilità.
Di conseguenza, la Commissione ha concluso che l’operazione proposta, come modificata dagli impegni, non dovrebbe sollevare preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza. La decisione della Commissione è subordinata all’adempimento degli impegni presi da BMW e Daimler.
Sara Capruzzi