La Commissione approva gli aiuti di Stato per lo sviluppo dell’elicottero Airbus X6

In data 19 giugno 2017, la Commissione europea ha approvato, in base alle regole europee sugli aiuti di Stato, i finanziamenti di Francia e Germania a supporto dello sviluppo dell’elicottero Airbus X6. Airbus è un’impresa aerospaziale in cui diversi Stati europei, tra cui Francia, Germania e Spagna, hanno una partecipazione.

L’aiuto concesso rientra nell’ambito delle regole europee adottate nel maggio 2014 in materia di aiuti di Stato volte a facilitare l’erogazione di finanziamenti a supporto di programmi di ricerca, sviluppo e investimento. Grazie agli aiuti di Stato concessi in questo settore, le imprese assegnano un budget più elevato a tali programmi e svolgono attività di ricerca volti alla realizzazione di progetti nuovi ed innovativi.

Il progetto dell’elicottero contribuirà in modo significativo alla ricerca e all’innovazione nell’Unione, senza falsare il gioco della concorrenza nel Mercato Unico. Il sostegno ammonta a un totale di 377 milioni di euro, sottoforma di anticipi rimborsabili concessi per un periodo di otto anni.

La Commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Il sostegno francese e tedesco stimolerà notevoli investimenti privati in questo settore, gli aiuti contribuiranno ad una nuova generazione di innovativi elicotteri pesanti nel Mercato Unico, senza causare indebite distorsioni della concorrenza”.

In particolare, l’elicottero bimotore X6 avrà una portata superiore di azione e una maggior efficienza di carburante rispetto all’attuale generazione di elicotteri. L’elicottero ha lo scopo di semplificare l’accesso alle piattaforme in mare e di facilitare le operazioni di ricerca e soccorso, nonché le missioni umanitarie. Il progetto è pienamente in linea con gli obiettivi fissati dal progetto Europe 2020 flagship initiative for an Innovation Union, finalizzato a creare un ambiente favorevole all’innovazione che rende più facile trasformare grandi idee in prodotti e servizi che porteranno crescita economica e posti di lavoro.

 

Davide Scavuzzo

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