Indagine della Commissione Europea sul Porto di Anversa

La Commissione europea ha aperto un’indagine approfondita su un presunto aiuto di Stato che l’Autorità portuale di Anversa avrebbe concesso a favore di due operatori di terminal container del porto di Anversa (Belgio).

Il porto di Anversa è gestito dall’autorità portuale di Anversa, un’autorità pubblica controllata interamente dalla citta di Anversa, che mette a disposizione delle compagnie marittime terreni per operare nel porto sulla base di contratti di concessione. Nel 2004 tale autorità ha concluso contratti di concessione con PSA Antwerp NV e Antwerp Gateway NV, due operatori di terminal container, prevedendo il c.d. requisito minimo di tonnellaggio in forza del quale tali operatori si sarebbero impegnati a gestire per ogni singolo anno un ammontare minimo di containers nel porto. Tra il 2009 e il 2012 il requisito minimo non è stato raggiunto e l’autorità portuale, anziché riscuotere la somma prevista dai contratti come indennizzo, ha deciso di abbassare retroattivamente il requisito minimo di tonnellaggio, facendo diminuire di circa l’80% la somma dovuta dai due operatori.

La Commissione, in seguito alla denuncia di un impresa concorrente, ha deciso di aprire un indagine approfondita per appurare se la misura adottata dall’autorità portuale di Anversa rispetti il principio dell’operatore di mercato (“… [u]nder EU state aid rules, public interventions in favour of companies can be considered free of state aid when they are made on terms that a private operator would have accepted under market conditions…”), ovvero se costituisca un aiuto di stato ai sensi dell’articolo 107 TFUE. In quest’ultimo caso, la Commissione dovrebbe poi verificare se tale aiuto rientri tra quelli ammessi per il raggiungimento di determinati obiettivi di interesse pubblico.

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