Il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme relative all’obbligo di dispositivi di sicurezza nei veicoli
In data 16 aprile 2019, il Parlamento europeo ha approvato, con 578 voti favorevoli, 30 voti contrari e 25 astensioni, le nuove regolerelative ai requisiti di omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda la loro sicurezza generale e la protezione degli occupanti dei veicoli e degli altri utenti vulnerabili della strada.
Le nuove norme rendono obbligatorie, dal 2022 per i nuovi modelli e dal 2024 per i modelli esistenti, alcune misure di sicurezza dei veicoli, quali il sistema di adattamento intelligente della velocità, l’interfaccia di installazione di dispositivi di tipo alcolock, le tecnologie di avviso della disattenzione e della stanchezza del conducente, di segnalazione di arresto di emergenza e di rilevamento in retromarcia ed il registratore di dati di evento (“scatola nera”). Inoltre, sarà obbligatorio per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri disporre di un sistema di frenata d’emergenza (già obbligatorio per autocarri e autobus), nonché di un sistema di emergenza di mantenimento della corsia.
Le nuove disposizioni prevedono altresì requisiti specifici relativi ad autobus e autocarri in modo da migliorare la visibilità diretta degli utenti vulnerabili della strada dal posto di guida (quali pedoni e ciclisti), riducendo al massimo gli angoli morti davanti e dal lato del conducente e tenendo conto nel contempo delle specificità delle diverse categorie di veicoli.La tecnologia della visione diretta dovrebbe essere applicata sui nuovi modelli a partire dal novembre 2025 e su quelli esistenti dal novembre 2028. Infine, le nuove regole miglioreranno i requisiti di sicurezza passiva, compresi i crash test(anteriori e laterali) e i parabrezza, per ridurre la gravità delle lesioni per pedoni e ciclisti.
Il testo approvato dal Parlamento sarà sottoposto all’approvazione formale del Consiglio dei ministri dell’UE per poi entrare in vigore dopo la pubblicazione.
Sara Capruzzi