Il Consiglio ha prorogato le sanzioni nei confronti della Russia in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli
In data 18 giugno 2018 il Consiglio dell’Unione europea ha prorogato di un anno, fino al 23 giugno 2019, le misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione russa.
Le misure consistono in divieti relativi alle importazioni di prodotti provenienti dalla Crimea e da Sebastopoli, agli investimenti in Crimea o a Sebastopoli, alla prestazione di servizi turistici in tali territori e alle esportazioni di determinati beni e tecnologie nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia e riguardanti la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerali. Tali misure si applicano alle persone dell’UE e alle imprese con sede nell’UE e sono limitate al territorio della Crimea e di Sebastopoli.
Precedentemente, nel marzo 2018, il Consiglio ha prorogato fino al 15 settembre 2018 l’applicazione delle sanzioni aventi come oggetto azioni contro l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, che consistono nel congelamento dei beni e nel divieto di viaggio nei confronti di 150 persone e 38 entità. Nel maggio 2018, inoltre, il Consiglio ha aggiunto all’elenco delle sanzioni cinque persone a causa del loro coinvolgimento nell’organizzazione delle elezioni presidenziali russe in Crimea e a Sebastopoli, illegalmente annesse, in quanto hanno attivamente sostenuto e attuato politiche che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
Davide Scavuzzo
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