Gli aiuti concessi a Ryanair violano le norme europee sugli aiuti di Stato
In data 2 agosto 2019, la Commissione europea ha ritenuto che gli aiuti erogati nell’ambito di accordi di marketing conclusi tra Ryanair e l’associazione per la promozione dei flussi turistici ed economici (APFTE), volti ad incentivare l’attività della compagnia aerea nell’aeroporto di Montpellier, siano illegali ai sensi della normativa europea in materia di aiuti di Stato. L’indagine sugli accordi di marketing era stata avviata dalla Commissione nel luglio 2018.
L’APFTE è un’associazione composta da rappresentanti di enti pubblici regionali, locali e soggetti privati attivi nel settore turistico, che viene finanziata per larga parte attraverso contributi volontari degli enti pubblici. A partire dal 2010, l’APFTE ha concluso dei contratti con Ryanair e la sua controllata Airport Marketing Services (AMS) a mezzo dei quali ha acquistato servizi di marketing destinati a promuovere la zona di Montpellier sul sito di Ryanair. Altri contratti prevedevano l’obbligo per quest’ultima di fornire tratte aeree verso Montpellier da diversi aeroporti europei con una certa frequenza di voli. In cambio della fornitura di servizi di marketing, Ryanair e la sua controllata AMS hanno ricevuto pagamenti per circa 8,5 milioni di euro.
L’indagine della Commissione ha rilevato che gli accordi con Ryanair sono stati finanziati con risorse statali e sono attribuibili allo Stato. APFTE è infatti finanziata da enti pubblici francesi regionali e locali, che controllano da vicino l’uso del bilancio dell’associazione. La Commissione ha altresì rilevato che i pagamenti a favore di Ryanair non corrispondevano alle effettive esigenze di marketing di APFTE, ma servivano solo da incentivo per la prima a mantenere le sue operazioni all’aeroporto di Montpellier. Infine, APFTE ha concluso gli accordi solamente con Ryanair e AMS e non con altre compagnie aeree, sia direttamente che attraverso mirate gare di appalto.
Secondo la Commissione, tali accordi conferivano a Ryanair un vantaggio indebito e selettivo rispetto ai suoi concorrenti, costituendo degli aiuti vietati ai sensi delle regole europee sugli aiuti di Stato, che la Francia dovrà pertanto recuperare.
Sara Capruzzi