Diritti dei passeggeri al tempo del coronavirus. I procedimenti di infrazione nei confronti di Italia e Grecia

In data 2 luglio 2020, la Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento di infrazione e di inviare lettere di costituzione in mora all’Italia e alla Grecia per aver violato le norme europee sulla tutela dei diritti dei passeggeri.

Nonostante la pandemia di coronavirus abbia provocato una battuta di arresto quasi totale dei viaggi in Europa e in molte altre parti del mondo, costringendo le compagnie aeree ad affrontare un netto calo degli affari ed una conseguente riduzione del flusso di cassa, la Commissione ha più volte affermato che le misure nazionali a sostegno dell’industria non devono inficiare la validità dei diritti dei passeggeri. Di conseguenza, con la Raccomandazione del 13 maggio 2020 la Commissione aveva ribadito il diritto dei passeggeri, in caso di cancellazione del viaggio da parte di un vettore, di scegliere tra un trasporto alternativo ed il rimborso del biglietto in denaro o sotto forma di buoni di viaggio (c.d. “voucher”). Poiché la possibilità di un rimborso in contanti era resa particolarmente difficile a causa del perdurare della pandemia, la Commissione aveva cercato di rendere i voucherun’alternativa attraente, così da alleggerire l’esposizione dei vettori ad ulteriori esborsi.

Tuttavia, l’Italia e la Grecia hanno adottato una legislazione che consente ai vettori di offrire voucher come unica forma di rimborso, che i passeggeri sono costretti ad accettare, violando così la normativa europea in materia di diritti dei passeggeri del trasporto aereoferroviarioper vie navigabili ed effettuato con autobus. I due Stati dispongono ora di 2 mesi per rispondere alle argomentazioni formulate dalla Commissione, trascorsi i quali quest’ultima potrà decidere di inviare loro un parere motivato.

Marco Stillo

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