Dichiarazione sui droni di Amsterdam. L’Unione Europea promuove lo sviluppo di un settore innovativo

Il 28 novembre 2018, durante la Conferenza di Alto livello sui Droni organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ad Amsterdam, è stata adottata la Dichiarazione di Amsterdam sui droni.

Nella categoria dei droni, sono inclusi sia veicoli simili per dimensioni e complessità a quelli dotati di pilota, sia veicoli elettronici di piccole dimensioni. Comunemente, un drone opera o è progettato per operare autonomamente (grazie all’impiego di un’intelligenza artificiale) oppure può essere pilotato a distanza (aeromobile a pilotaggio remoto, APR).

A partire dal progetto “Una strategia per l’aviazione in Europa”, elaborato dalla Commissione nel 2015, l’attenzione nei confronti dei droni è stata crescente e la Dichiarazione di Amsterdam elenca le principali future iniziative nel settore. Infatti, essa ha lo scopo di delineare alcune attività che devono essere attuate con la massima cooperazione possibile tra gli stakeholder e gli Stati membri, con l’obiettivo di creare un mercato comune europeo sui servizi prestati dai droni.

La dichiarazione pone l’attenzione sull’importanza di fornire assistenza agli Stati membri per l’attuazione di regole tecniche in materia, le quali risultano indispensabili in particolare per la realizzazione di lunghe tratte di volo. Come previsto dal recente Regolamento (UE) 2018/1139 recante norme comuni per l’aviazione civile, la Commissione risulta competente a disciplinare i servizi gestiti tramite i droni (si veda, ad esempio, l’articolo 2). Il Regolamento sarà applicato entro il primo trimestre del 2019, aspirando alla creazione di un quadro europeo regolatorio per tutte le categorie di droni. A tal proposito, la Dichiarazione invita la Commissione e l’EASA, in cooperazione con gli Stati membri, a sviluppare in concreto tale quadro regolatorio. In particolare, l’Unione europea dovrebbe definire le norme sugli standard di produzione per le industrie del settore.

In secondo luogo, la Dichiarazione sottolinea che il network europeo U-space Demonstrators sarà fondamentale per sviluppare in sicurezza e con basso impatto ambientale progetti all’interno dell’area del Cielo Unico Europeo (Single European Sky, SES) e per attuare in generale il sistema U-space. Con tale termine si intende un insieme di nuovi servizi che possono contare sulla digitalizzazione e l’automatizzazione di funzioni e procedure per supportare l’accesso dei droni allo spazio aereo e, allo stesso tempo, puntano a facilitare tutte le operazioni di volo, assicurando un collegamento con i sistemi di controllo dell’aviazione e del traffico aereo.

Questo network europeo è stato istituito il 19 ottobre 2018 dalla Commissione con il supporto di EUROCONTROL, l’organizzazione intergovernativa costituita per la creazione del cielo unico europeo, l’EASA e il SESAR (Single European Sky Air Traffic Management Research), un partenariato pubblico-privato, volto a sviluppare l’attività di ricerca nella gestione del traffico aereo all’interno del Cielo Unico Europeo.

La ricerca e lo sviluppo costituiscono un elemento fondamentale per questo settore industriale e, infatti, il programma SESAR ha finanziato sei dimostrazioni da realizzarsi, nel corso di 18 mesi, in alcune città e zone rurali di alcuni paesi europei. La Dichiarazione invita il network europeo a continuare su tale percorso.

Infine, la Dichiarazione ha l’obiettivo di portare avanti soluzioni per la mobilità smart e integrata. L’invito è rivolto alle città europee e alle comunità locali, guardando in particolare alle iniziative European Innovation Partnership on Smart Cities and Communities (EIP-SCC)e alla Urban Air Mobility Initiative (UAM), per studiare l’integrazione di soluzioni di trasporto locale di tipo multimodale con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, compresi, in prospettiva, i servizi prestati da droni. La Conferenza di Amsterdam ha sottolineato l’importanza di sviluppare adeguate strategie di comunicazione per informare e coinvolgere appieno gli enti pubblici e i cittadini nello sviluppo di queste nuove tecnologie in modo da consentire al mercato dei servizi effettuati tramite droni di tenere conto dei problemi della società e dei bisogni locali.

 

Davide Scavuzzo

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