Cartelli: la Commissione europea sanziona Scania con una multa di 880 milioni di euro
In data 27 settembre 2017, la Commissione europea ha imposto all’impresa Scania una sanzione di 880.523.000 euro per la violazione delle norme europee in materia di cartelli. L’infrazione è durata 14 anni, dal 1997 al 2011, ed ha riguardato lo Spazio economico europeo nel suo insieme. La decisione copre specificamente il mercato della produzione di autocarri di peso medio (da 6 a 16 tonnellate) e pesante (oltre 16 tonnellate).
Negli ultimi 14 anni, l’impresa aveva raggiunto un accordo con altri cinque produttori di autocarri (MAN, DAF, Daimler, Iveco e Volvo/Renault) sui prezzi di vendita degli autocarri e sull’impatto dei costi delle nuove tecnologie al fine di soddisfare i più stringenti requisiti in materia di emissioni. In merito a tale accordo, la Commissione aveva raggiunto, nel luglio del 2016, una decisione risolutiva a cui Scania aveva deciso di non partecipare; pertanto, l’inchiesta della Commissione nei confronti di tale impresa è proseguita seguendo la normale procedura antitrust.
Il cartello riguardava in particolare:
- il coordinamento dei prezzi a livello “gross list” per gli autocarri medi e pesanti nello Spazio economico europeo; tali prezzi corrispondono ai prezzi di produzione di tali veicoli fissati da ciascun costruttore;
- il calendario per l’introduzione di tecnologie di emissione per autocarri medi e pesanti conformi alle sempre più severe norme europee in materia di emissioni (da Euro III fino all’attuale Euro VI);
- il trasferimento a carico dei clienti dei costi relativi alle tecnologie di emissione.
La decisione della Commissione sottolinea l’importanza del trasporto merci su strada nel settore dei trasporti europei, la cui competitività dipende, tra l’altro, dal prezzo dei veicoli utilizzati dai vettori.
Davide Scavuzzo