Bande orarie aeroportuali e coronavirus. Il Parlamento aggiorna gli obblighi di utilizzo
In data 11 febbraio 2021, il Parlamento ha adottato la sua posizione in prima lettura in merito all’alleggerimento temporaneo delle norme sull’utilizzo delle bande orarie negli aeroporti europei a causa della pandemia di coronavirus.
La sospensione della c.d. regola “use it or lose it”, secondo cui, in circostanze normali, le compagnie aeree devono utilizzare l’80% delle bande orarie loro assegnate per mantenere la stessa assegnazione per le stagioni future, era stata approvata per la prima volta in data 10 marzo 2020 e successivamente prorogata in data 14 ottobre 2020 fino al 27 marzo 2021 in modo tale da allentare la pressione sull’intero settore dell’aviazione e ridurre le emissioni complessive evitando i voli con aeromobili quasi vuoti (c.d. “voli fantasma”). Poiché, tuttavia, non è ancora possibile prevedere il momento in cui si concluderà il periodo di forte calo della domanda causato dalla pandemia, il Parlamento ha predisposto una linea d’azione per garantire che i vettori aerei disposti a fornire servizi siano in grado di assorbire la capacità inutilizzata e mantenere tali bande orarie a lungo termine, ciò che, a sua volta, dovrebbe incentivare i vettori aerei ad avvalersi della capacità dell’aeroporto.
Più particolarmente, secondo le nuove norme per la stagione di traffico compresa tra il 28 marzo e il 30 ottobre 2021 le compagnie aeree dovranno utilizzare il 50% delle bande orarie loro assegnate nella stagione di traffico precedente per mantenere la stessa assegnazione per le stagioni future. La Commissione, inoltre, ove strettamente necessario per far fronte all’evoluzione dell’impatto della pandemia sui livelli di traffico aereo, può modificare tale percentuale per le stagioni future entro un intervallo compreso tra il 30% e il 70%.
Marco Stillo