Il 6 ottobre 2016, a conclusione della 39° assemblea dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO – International Civil Aviation Organization), le parti coinvolte sono riuscite a trovare un accordo sull’adozione di una nuova misura mondiale unica basata sul mercato (GMBM – Global Market-Based Measure) per la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore dell’aviazione. L’accordo è stato raggiunto grazie al ruolo fondamentale dell’Unione europea e dei suoi Stati membri che parteciperanno fin dalla sua partenza, nel 2021, al nuovo schema basato sulla compensazione dell’aumento di emissioni di CO2 delle compagnie aeree. In pratica, le compagnie aeree saranno obbligate ad acquistare “unità di emissioni” generate da progetti volti alla riduzione delle emissioni in altri settori dell’economia (ad esempio nel settore delle energie rinnovabili). Nella sua prima fase, dal 2021 al 2026, saranno 65 gli Stati a partecipare al progetto su base volontaria, nella seconda fase, dal 2027 al 2035, la partecipazione sarà invece obbligatoria per tutti ad esclusione di alcuni Stati in cui il settore dell’aviazione è poco sviluppato.

La messa in atto dello schema GMBM, tra il 2021 e il 2035, dovrebbe permettere la mitigazione di circa l’80% delle emissioni realizzate in tale lasso di tempo che superano i livelli delle emissioni prodotte nel 2020.

Mentre l’ICAO si occuperà di sviluppare tutte le misure necessarie a rendere operativa la GMBM entro il 2021, gli Stati partecipanti sono tenuti ad adottare tutte le misure di implementazione necessarie a livello locale. La Commissione europea presenterà gli esiti del negoziato al Parlamento europeo e al Consiglio e, se necessario, proporrà le opportune revisioni al sistema europeo di scambio delle quote di emissione.

Pietro Michea