Annessione illegale di Crimea e Sebastopoli: il Consiglio dell’Unione europea proroga le misure restrittive nei confronti della Russia
In data 17 giugno 2016, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la decisione (PESC) 2016/982 che modifica la decisione 2014/386/PESC concernente misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia, prorogando tali misure fino al 23 giugno 2017.
A partire dal 2014, a seguito del non riconoscimento da parte dell’Unione europea dell’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia, il Consiglio ha imposto forti restrizioni alle relazioni economiche con la Russia con riferimento a tali territori. Tali misure riguardano in particolare:
- un divieto di importazione di beni provenienti dalla Crimea e da Sebastopoli, a meno che tali beni abbiano ottenuto un certificato d’origine dal governo dell’Ucraina;
- un divieto totale sugli investimenti, precludendo quindi ai cittadini europei e alle imprese con sede in Europa di acquistare beni immobili in Crimea, finanziare imprese della Crimea o fornire servizi correlati;
- un divieto di prestazione di servizi turistici in Crimea. In particolare, le navi da crociera europee non possono fare scalo nei porti della penisola di Crimea, salvo in caso di emergenza;
- un divieto di esportazione di determinati beni e tecnologie nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia e riguardanti la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerarie. È inoltre vietato fornire assistenza tecnica o servizi di intermediazione, di costruzione o di ingegneria relativi ad infrastrutture in questi settori.