Aiuti di Stato: la Commissione europea ha concluso l’indagine approfondita sull’aeroporto di Klagenfurt in Austria
All’esito di un indagine approfondita aperta nel 2014 nei confronti dell’Austria per i finanziamenti concessi dal 2000 al 2011 al gestore del piccolo aeroporto regionale della città di Klagenfurt (Kärntner Flughafen Betriebsgesellschaft – KFBG), posseduto dallo Stato della Carinzia e dalla Città di Klagenfurt, la Commissione europea ha appurato che tali finanziamenti, seppure identificabili come aiuti di Stato ai sensi della normativa europea, possono essere considerati ammissibili in base a quanto disposto dagli Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree del 2014. Tali aiuti sono, infatti, rivolti a promuovere lo sviluppo e a garantire l’accessibilità della Carinzia, un’area montana situata nel sud dell’Austria da dove sarebbe complicato, in particolar modo durante l’inverno, raggiungere l’aeroporto più vicino situato a 80 Km di distanza.
La Commissione ha anche valutato una strategia applicata da KFBG dal 2005, che prevedeva sconti sulle tasse aeroportuali applicate alle compagnie aeree al raggiungimento di determinati obiettivi, come l’apertura di nuove rotte o l’aumento di frequenza sulle rotte esistenti, così da incentivare il traffico verso l’aeroporto. La Commissione ha ritenuto che qualsiasi manager avrebbe adottato una strategia simile al fine di aumentare i profitti della propria azienda e non ha dunque ritenuto che tali sconti fossero identificabili come aiuti di Stato ai sensi della normativa europea.
Infine la Commissione ha valutato l’ammissibilità di una serie di accordi bilaterali conclusi tra KFBG e alcune compagnie aeree con i quali, solitamente, vengono definite le tasse aeroportuali da pagare in riferimento a specifiche rotte e vengo definite collaborazioni a fini di marketing. Gli accordi tra KFBG e rispettivamente Austrian Airlines ed Air Berlin sono stati considerati ammissibili, mentre gli accordi conclusi con Ryanair, Tuifly e HLX (fusasi nel 2007 con la compagnia aerea Hapagfly per poi operare con il nuovo marchio Tuifly), non potendo generare entrate per l’aeroporto ma solo ulteriori costi, sono stati considerati come misure integranti un aiuto di Stato. Tali aiuti, provocando una distorsione della concorrenza nel mercato unico, vanno recuperati e restituiti allo stato Austriaco. Nello specifico: Ryanair dovrà restituire una somma pari a circa 2 milioni di euro, 1,1 milione di euro dovrà essere restituito da Tuifly e 9,6 milioni di euro da HLX.
La versione non confidenziale della decisione sarà pubblicata al seguente LINK come caso n. SA.24221.
Pietro Michea