Aiuti di Stato a porti e aeroporti: seconda consultazione pubblica sul Regolamento generale di esenzione
Il 13 ottobre 2016, la Commissione europea ha invitato i soggetti interessati a presentare le proprie osservazioni in merito alla sua proposta di modifica dei criteri per esentare dall’obbligo di notifica alla Commissione gli aiuti all’investimento concessi a porti e aeroporti. La proposta per l’estensione del Regolamento generale di esenzione (GBER) a porti e aeroporti è stata sopposta ad una prima consultazione pubblica da marzo a maggio 2016.
Grazie al GEBR, gli Stati membri possono concedere un’ampio ventaglio di aiuti di Stato senza sottoporli all’approvazione preventiva della Commissione: il 90% degli aiuti di Stato viene attuato in conformità a questo regolamento e il numero di aiuti di Stato notificati alla Commissione per l’approvazione si è abbassato di circa due terzi. Quindi, la Commissione propone di modificare la normativa per facilitare l’emissione di aiuti di Stato a favore di porti e aeroporti.
Dopo la prima consultazione, la Commissione ha semplificato la procedura per i piccoli investimenti portuali. I nuovi criteri prevedono criteri più flessibili per le concessioni, garantendo al concessionario il tempo necessario per recuperare gli investimenti fatti.
Inoltre, con le modifiche proposte, anche gli aeroporti di piccole dimensioni potranno ricevere aiuti all’investimento, che non alterino la concorrenza: la Commissione ha infatti proposto di far rientrare nel GBER aeroporti che contano fino a 150 000 passeggeri per anno, invece dei 50 000 della prima proposta. Inoltre, si propone di facilitare gli investimenti aeroportuali semplificando ulteriormente i criteri al momento vigenti.
Ancora, la Commissione mira a rendere più semplice per le aziende la compensazione dei costi aggiuntivi sostenuti per operare nelle regioni europee più periferiche ed ha pianificato l’aumento dei limiti d’esenzione per questo tipo di aiuti.
Oltre a questi emendamenti, la comunicazione sulla nozione di aiuto di Stato del maggio 2016 chiarisce quali tipi di aiuti di Stato non rientrano nella normativa europea, in modo da aiutare gli Stati membri a pianificare aiuti pubblici che possono essere concessi senza l’autorizzazione preventiva della Commissione.
Inoltre, la Commissione si è pronunciata in merito ad alcuni aiuti di Stato per specificare quali misure pubbliche possono essere implementate senza la sua autorizzazione preventiva, perchè non influiscono sul commercio tra Stati membri.
Lo scopo di queste iniziative è, principalmente, quello di ridurre gli oneri amministrativi per le autorità pubbliche e per le aziende e la crescita degli investimenti. Per di più, esse permettono agli Stati membri di essere responsabili per le misure concesse a livello locale.
Gli Stati membri e i terzi interessati sono invitati ad inviare le proprie osservazioni entro l’8 dicembre 2016. La Commissione adotterà il Regolamento all’inizio del 2017.
Pietro Michea